10 Marzo 2020

Serious Gaming

Serious Gaming

Sì sì, le persone delle foto sono proprio miei corsisti. Gente in giacca e cravatta che fa torri di spaghetti. E non sapete quanto si scannano in competizione!

Perchè il gioco è una cosa seria. Di solito, quando lo dico, la gente ride… Con mio grande disappunto, peraltro.

Ma pensateci, come imparano i bambini? Giocando, provando, imitando. E come imparano gli adulti? U-gua-le! Preciso-preciso come i bambini, la nostra testa è rimasta lì e noi pensiamo di esserci enormemente evoluti ma… Quella che chiamiamo esperienza non è altro che la ripetizione più e più volte di uno stesso fenomeno per cui noi “sappiamo” che funziona così; quando non sappiamo fare qualcosa ce la facciamo insegnare da qualcuno che ce la mostra e ce la spiega e poi noi proviamo a farla come la fa lui finchè non otteniamo un risultato accettabile.

Direte voi, ma noi studiamo anche! Sì beh certo, leggiamo libri, manuali, li ripetiamo (e aridaje) finchè non li mandiamo a memoria, oppure sono così coinvolgenti che ci li ricordiamo al primo colpo o quasi, o ci colpiscono così tanto da rifletterci su (e non è che a qualcuno vengono in mente le fiabe della buona notte dei bambini…?)

Il punto è: tutta la vita apprendiamo con gli stessi meccanismi mentali che funzionavano bene già da bambini. Per cui perchè non sfruttarli e giocare? Perchè non divertirsi facendo e imparando?

Il gioco di per sè svela molto delle persone, Platone diceva che si può imparare di una persona più in un’ora di gioco che in un anno di conversazioni e io mi trovo molto d’accordo, la mia esperienza dice che è proprio vero.

Va da sè, i giochi vanno pensati, calati nel contesto, adattati. I giochi bisogna saperli condurre, moderare, spiegare bene. Soprattutto i giochi in formazione non sono mai fini a loro stessi, ma sono funzionali ad un messaggio, ad un insight, ad una tecnica vera e propria da apprendere, per cui la fine di un gioco va sapientemente coordinata e ricondotta a tutto quanto si vuole che le persone apprendano e portino a casa.

La prossima volta che dovete insegnare qualcosa a qualcuno, fatelo ingegnare un po’, dategli la guida ma portatelo alla scoperta della soluzione, o ancora meglio, se potete, fatelo giocare con qualcuno. Di certo non lo dimenticherà più.