2 Marzo 2020

Outdoor

Outdoor

Prati, alberi, sabbia, torrenti, bussole, arco e frecce, canoe… Ma anche più semplicemente: spago, bacchette di legno, nastro colorato, palline, hula hoop e fantasia.

Non sempre c’è bisogno di fare giornate di ponti tibetani, orienteering di notte o sfide ai fornelli per essere efficaci (anche se -fidatevi- sono davvero uno spasso!), molto più frequentemente, con semplicità e un cortile a disposizione, si possono raggiungere risultati affini.

Diciamo che, in base al numero di persone, agli obiettivi da raggiungere, al tempo e al budget a disposizione ci si può orientare in una direzione o nell’altra. Lo scopo però non è quello di divertirsi in stile “gita al mare” o “cena di Natale”, ma c’è sempre e comunque uno scopo formativo e di crescita.

I giochi in outdoor possono essere:

  • intere giornate passate all’aperto con un filo conduttore, una struttura ospitante, giochi di impatto e spesso sfidanti, coordinatori di sicurezza e trainer che facilitino il processo di apprendimento
  • intere giornate o anche solo parti di giornata, frammisti a formazione in aula, in cui poter svolgere dei giochi all’aperto che consentano spazi e movimento.

Gli obiettivi sono i più svariati, in realtà. Per citare i più frequenti: capire le dinamiche interne di relazione, creare o affiatare un team di lavoro, sciogliere conflitti, sperimentare modalità di lavoro di squadra, comprendere stili di leadership, inserire in un team esistente nuovi elementi o nuovi responsabili, selezionare o valutare persone, accrescere la fiducia e la comunicazione… e molti altri.

Il trainer è fondamentale in questo processo, deve aver ben chiaro quali sono gli obiettivi da raggiungere, qual è la situazione esistente e progettare la giornata affinchè, come in ogni processo di serious gaming, si generi quella sensazione di scoperta, di illuminazione e di comprensione (in inglese lo chiamano insight) che è la fase primaria dell’acquisizione delle nuove competenze. Dovrà poi ricondurre il confronto che ne nasce (debriefing) consolidando così la formazione e facendola diventare un insieme di elementi acquisiti.